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Forza di attrito: quale lubrificante usare per contrastarla?

Scritto da Marco Gandelli | 20/02/2020

L’attrito, o come è più giusto e preciso dire la forza di attrito, è generata dalle superfici di due corpi, il cui moto si oppone a quello dell’altro. Diretta conseguenza dell'attrito è l'usura (perdita di materiale) dei corpi in movimento... conseguenza che può essere contrastata (o almeno ridotta) applicando il lubrificante più adatto.

 

Tipi di attrito

A seconda di come questa forza viene esercitata, dalle superfici e dalle composizioni di questi corpi, possiamo individuare diverse tipologie di forza di attrito:

  • attrito radente, generato dallo strisciare di un corpo su di una superficie senza quindi nessun rotolamento
  • attrito volvente, generato dal rotolamento e dalla traslazione del corpo
  • attrito viscoso, generato dal moto di un corpo in un fluido, sia esso liquido o gassoso.

Ma non finisce qui!

A questi si aggiungono l’attrito statico e l’attrito dinamico, entrambi “figli” dell’attrito radente, che si manifestano rispettivamente nel caso in cui il corpo sia fermo sulla superficie (statico) o sia in moto e a contatto con essa (dinamico).

A seconda della forza di attrito, dei materiali, del settore e delle condizioni di utilizzo, varia il lubrificante necessario ad attenuare tale fenomeno, proteggendo i meccanismi dal danneggiamento e dall’usura.

 

Leggi in questo articolo le differenze tra:

 

Forza di attrito e tribologia

La tribologia è la scienza che studia la forza di attrito, la lubrificazione, l’usura e tutti i problemi che possono presentarsi nel moto tra superfici sottoposte a carichi o altre forze.

Una disciplina incredibilmente vasta e dalle applicazioni quasi infinite, se consideriamo che praticamente ogni azione che compiamo quotidianamente la riguarda, ma che certamente ha il suo apice applicativo nel settore industriale.

Da questo “connubio” nasce il tribosistema, ovvero l’insieme delle condizioni che influenzano i processi della forza di attrito, con tutte le eventuali variabili corrispondenti, con un unico obiettivo: capire come evitare l’usura meccanica.

Ma come si inserisce la scelta del lubrificante adatto con la tribologia?

Semplice! Il tribosistema (di cui puoi studiare il funzionamento nella nostra pagina dedicata agli alti carichi)  prende vita da 4 fondamentali concetti che si intersecano tra loro e si influenzano a vicenda, tra cui i ‘parametri di interazione’, ovvero l’individuazione del tipo di attrito (attrito volvente o attrito radente, e se radente attrito dinamico o attrito statico), delle condizioni di attrito e l’eventuale presenza di fluidi di processo e lubrificanti.

La scelta del corretto lubrificante può quindi condizionare in maniera determinante la durata e l’efficienza del tuo dispositivo meccanico, per questo è importante conoscere le condizioni di operazione del tribosistema per poter sviluppare il lubrificante più adatto alle tue esigenze!

 

Lubrificare per ridurre la forza di attrito

Indipendentemente che si parli di attrito radente, attrito volvente o attrito viscoso, utilizzare il corretto lubrificante nelle corrette condizioni significa ridurre lo strisciamento tra le superfici e conseguentemente l’usura meccanica che esso genera nel tempo.

Ma cosa significa adottare un lubrificante adeguato e funzionale alle condizioni che il tribosistema suggerisce? Significa che il lubrificante in questione deve essere in grado di migliorare la capacità di resistenza alle sollecitazioni meccaniche dei componenti e ridurre il coefficiente di attrito, specialmente se parliamo di condizioni di attrito dinamico.

 

Per scoprire qual è la soluzione più adatta alle tue esigenze e per avere ogni genere di informazione, clicca qui sotto e scarica gratuitamente la nostra guida sui lubrificanti per contrastare la forza di attrito!